Alle tue paturnie pre compleanno siamo oramai abituate caro mio.
E siamo persino pronte ad affrontare una tua crisi di mezza età anticipata, evento
di cui percepiamo i sintomi ogni volta che ti fermi di fronte ad una vetrina di
zainetti in pelle e orologi in plasticaccia.
E accettiamo di buon grado anche questa nuova mania del
tennis, che fa il paio con il
fantacalcio e le partite di pallone in tv e il trekking e la bici da città.
Ti abbiamo sostenuto quando hai stabilito che leggere
Repubblica su carta stampata era anti-ecologico, dispendioso e amorale e sei
passato ad un ipad nuovo di zecca, che ti rende meno vintage, ma comunque
deliziosamente hipster.
Apprezziamo che tu abbia a cuore tutte le scadenze dei
nostri documenti e la cura con cui cataloghi in faldoni la nostra vita
burocratica è quasi romantica.
Va bene che passi la mano tra i capelli tra le 3 e le 18
mila volta al giorno, ché la scienza ancora non si spiega come tu non sia
neanche vagamente stempiato (bensì canuto, ma per questo ci piaci ancora di
più).
Tolleriamo i caffè che trangugi a ripetizione fino alle 16 e
mai oltre, ma benediciamo con somma devozione l'inventore degli antipertensivi.
E non importa se la mattina ti alzi prima dell'alba per
rincorrere Rocco che caga nel corridoio, svegliandoti con i suoi effluvi, nell'eterna
lotta tra l'uomo e il gatto.
Anche se non sembra, sopportiamo con stoicismo anche la tua
sciatica, le coliche renali, i dolori intercostali, la tonsillite cronica,
l'eritema, l'influenza, le afte, i raffreddori debilitanti, il reflusso gastro-esofageo,
e tutto il resto del Roversi che snoccioli con invidiabile costanza.
Ci piace quando difendi gli indifendibili, sporchi e
cattivi, con l'integrità che ti è congenita, come una specie di supereroe in
toga (e per fortuna aggiungerei, i miei ormoni non potrebbero mai sopportare la
tutina attillata in stile marvel).
Con questi presupposti, i tuoi musi lunghi di fine maggio
non ci turbano neanche un po', anche se rimangono un grosso mistero per noi, che
invece siamo leggerine e festaiole. Ti perdoniamo tutto, ma proprio tutto, ogni
mattina quando porti la colazione a letto a noi tre, pulzelle pigre, meritando
il premio papà-marito dell'anno.
Vorremmo sollevarti dalle paure delle ipocondrie, come
farebbe Battiato, e invece facciamo quello che sappiamo fare meglio: intonare a
cappella il tantiauguriate più smandrappato che la storia ricordi e prometterti
di sopportarti per i prossimi 380 anni e oltre.
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