Caro 2015, sei giunto inaspettato mentre mi dimenavo come
un’ossessa tra i magliette e pantaloni (come saprete, il cambio di stagione
quest’anno è stato parecchio travagliato) e sei stato così silenzioso e
discreto che quasi quasi dimenticavo il mio ormai tradizionale elenco di
progetti e propositi per il nuovo anno.
Una nuova lista per me, dunque, un vertigine nuova
di zecca su cui costruire le mie angosce ansiogene da ”to do” Vi anticipo che sarà breve ma intensa
Bene iniziamo:
- Vanity table
E
se per un momento avete pensato che la mia vena creativa da giovane fruitrice
di Pinterest si fosse acquietata, mi dispiace deludervi, ma no.
Infatti per il
2015 ho in mente un progetto fallimentare che mi darà grandi soddisfazioni,
ovvero un vanity table. Nulla di scialbo, per carità, per quello c’è Ikea: piuttosto
una cosina kitsch costruita in una valigia. Per i meno fantasiosi, di seguito
troverete una galleria di immagini sapientemente rubate su Pinterest.
Non sono deliziosi?
Per ora ho solo le valigie (che erano già state inserite in
una vecchia lista di buoni propositi), mi manca la carta da parati con cui
rivestire l’intero, le lucine, la sedia e il tempo. Insomma sono a metà dell’opera.
- Università
Da gennaio, se la mia
domanda verrà accettata, tornerò all’università per un corso di perfezionamento
sull’alimentazione e nutrizione applicata (perché noi stiamo sempre sul pezzo, e se l'EXPO ordina, noi eseguiamo). Inutile dire che prim’ancora di compilare la domanda, io ero già da
Tiger con un carrello pieno di quaderni, penne e matite (comunicazione di
servizio: Tiger ha finalmente aperto a Napoli, purtroppo in quel luogo
bruttissimo che è il Centro Campania, dove la maggior parte degli avventori non
sa neanche cosa sono i washi tape, perle ai porci).
Ché poi questa cosa dell’alimentazione,
oltre ad essere una mia intima nevrosi con cui affliggo giornalmente i miei
cari, potrebbe essere davvero il salto di qualità che aspettavo, la quadratura
del cerchio che vede me farmacista e infondo un po’ blogger, aspirante web
influencer (questa l’ho imparata al mammacheblogcreativo, già ho in mente i titoli di giornali: " Storie maledette: da groupie a webinfluencer ")
- Blogging
Sì Ask, quel social network di cui
leggete sui giornali quando un adolescente si suicida perché vittima del cyberbullismo.
Io, che sono curiosa come una scimmia e avendo la fortuna di essere la sorella
di una web star del suddetto social, mi sono lanciata in mezzo a questo branco
di preadolescenti, che godono del bipolarismo dei gremlis: un attimo prima sono
morbidi e coccolosi, con il loro fanatismo 2.0, ma appena ti rifiuti di
sottostare ai loro giochetti pettegoli, si incazzano e partono con lo stalking.
L-I A-D-O-R-O. Così piccoli, eppure così crudeli.
Insomma io per loro sono una
milfona dispensa-consigli su dieta, salute e cosmesi(cosa che in realtà faccio
molto seriamente, deformazione professionale). Perché, cari miei vecchi
followers, io vi voglio bene assai, perché mi avete incoraggiato, perché per
alcuni di voi nutro per voi una profonda stima, perché mi scrivete in privato
cose assai belle. Purtroppo siete così dannatamente stitici in fatto di sharing.
E visto che le logiche del web sono spietate, io sono condannata ad essere
apprezzata sì, ma da una minoranza. Il che, in via teorica, non mi dispiace, in
fondo io sono una minoranza in un sacco di campi. Però è così
sbagliato sognare di essere chessò intervistata dalla Dandini?
A parte gli scherzi, Ask.fm is the new youtube, ma più
cacataro, quindi merita a pieno titolo di essere inserito in una mia lista di buoni propositi.
Inoltre mi garantisce anche la dose quotidiana di haters,
che io tanto desideravo. E quindi io quest'anno li amerò e li crescerò e li pascerò questi piccoli gremlins di Ask.
Quindi miei cari, auguro anche a voi un 2015 ricco di oggetti
di riciclo creativo di dubbio gusto, ore sui libri e tanti, ma tanti haters.
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